Ringiovanimento dello sguardo
La chirurgia delle palpebre o “Blefaroplastica” è una procedura chirurgica che permette di rimuovere l’eccesso di cute e di grasso dalle palpebre superiori e le borse in eccesso delle palpebre inferiori. E’ bene che al giorno d’oggi tale chirurgia venga individuata come CHIRURGIA dello SGUARDO. Tale intervento può essere effettuato associato al lifting del viso o isolatamente. Attraverso tale intervento chirurgico si eliminano quelle alterazioni a livello palpebrale che fanno apparire l’occhio più stanco ed invecchiato del normale. Si forniscono di seguito le informazioni essenziali per capire in cosa consiste l’intervento, quando e come sarà eseguito, quali risultati ci si può aspettare. Lo scopo di questa esposizione è di fornire al paziente, in aggiunta ai colloqui preoperatori con il chirurgo, le informazioni riguardanti le caratteristiche ed i rischi collegati all’intervento di BLEFAROPLASTICA.
CANDIDATI AL RINGIOVANIMENTO DELLO SGUARDO
La Blefaroplastica migliora e ringiovanisce l’aspetto della regione palpebrale e quindi dello sguardo senza cambiare le caratteristiche dei propri occhi.
I candidati sono uomini e donne, che godano di buone condizioni di salute, di un certo equilibrio psichico e che abbiano delle aspettative realistiche. Gran parte dei soggetti che si sottopongono a questo intervento hanno un’età compresa tra i 35 ed i 70 anni, ma in casi di familiarità per borse oculari e palpebre cadenti l’intervento può essere effettuato prima dei 35 anni e nulla vieta di eseguire l’intervento anche dopo i 70 anni.
Alcune patologie rendono l’intervento più rischioso, ad esempio: l’ipertiroidismo, la scarsa produzione di lacrime, lagoftalmo, pressione oculare alta, malattie cardiovascolari e diabete. Il distacco di retina ed il glaucoma rappresentano ulteriori condizioni di rischio. In questi ultimi casi è richiesto un controllo ed un parere dello Specialista Oftalmologo. Prima di sottoporsi ad un intervento di Blefaroplastica si cerchi di analizzare quali sono le proprie aspettative e se ne discuta con il Chirurgo.
TUTTI GLI INTERVENTI COMPORTANO RISCHI E INCERTEZZE
Con una rigorosa tecnica, una giusta pianificazione ed esperienza specifica del chirurgo le complicazioni saranno infrequenti e meno gravi. Le complicazioni comuni possono essere il sanguinamento e modeste ecchimosi congiuntivali. Può verificarsi anche se spesso transitoriamente una chemosi congiuntivale (edema della congiuntiva).
Se l’intervento non è eseguito correttamente possono verificarsi delle complicanze. Le più frequenti sono: ectropion ed impossibilità di chiudere completamente gli occhi durante il sonno, l’esposizione della sclera. La transitoria non possibilità di chiudere gli occhi durante il sonno è un evento possibile e a volte anche probabile
RAPPORTO CHIRURGO PAZIENTE
Durante la prima visita è di primaria importanza una buona comunicazione tra il paziente ed il Chirurgo. Da una parte il paziente dovrà fornire tutte le informazioni circa il suo stato di salute, si dovrà ricordare di informare il Chirurgo di precedenti interventi chirurgici o traumi anche se avvenuti anni prima, se si assumono farmaci oppure se si fuma.
Dall’altra il Chirurgo, dopo aver valutato lo stato di salute, ed eseguita una valutazione delle borse palpebrali e della blefarocalasi, discuterà con il paziente le varie possibilità terapeutiche. Ancora, informerà il paziente circa la tecnica ed il tipo di anestesia, dove l’intervento verrà eseguito, i rischi ed i costi.
DOVE VIENE ESEGUITO L’INTERVENTO CHIRURGICO
L’intervento chirurgico viene eseguito solitamente nella Sala Operatoria della Clinica Madonna della Fiducia in Roma. dove operiamo dal 1997 – la struttura è dotata di Terapia Intensiva Post Operatoria.
L’intervento può essere eseguito anche presso altra struttura su richiesta motivata del paziente, ma con l’equipe chirurgica ed anestesiologica del Dr Romeo.
Di norma l’intervento non richiede ricovero, anche se nulla impedisce di trascorrere una o più notti in Clinica.
INTERVENTO CHIRURGICO
La durata dell’intervento è di 1 ‑ 2 ore. Dapprima si procederà a correggere le palpebre superiori poi quelle inferiori. Dopo l’intervento sugli occhi verranno fatte, per almeno un’ora, delle applicazioni di freddo con il ghiaccio sintetico.
TIPO DI ANESTESIA
L’intervento di norma viene eseguito in anestesia locale. L’infiltrazione anestetica locale viene fatta molto lentamente ed è praticamente indolore, porta solo un po’ di fastidio. Si può, volendo, associare una sedazione che consentirà di essere sveglio, rilassato e di non avvertire nessun dolore. Se il paziente lo richiede, l’intervento potrà essere eseguito in anestesia generale: ciò gli consentirà di dormire durante tutto l’intervento.
POST OPERATORIO
Cessato l’effetto dell’anestesia locale, la regione palpebrale sarà debolmente dolorante; di norma tale sensazione è tollerabile, in caso contrario potranno essere assunti alcuni farmaci antidolorifici consigliati dal Chirurgo.
Per ridurre il gonfiore ed il fastidio, verrà consigliato di applicare alcune compresse fredde.
Nelle 24-48 ore successive è probabile oltre che possibile avere dalle ferite, una secrezione sierosa, frammista a scarsa quantità di sangue.
Nel giorni successivi all’intervento alcuni pazienti hanno riferito di avere una sensazione di secchezza degli occhi e sensibilità alla luce. In queste situazioni è consigliato usare un apposito collirio (lacrime artificiali) più volte al giorno e indossare degli occhiali da sole.
E’ raccomandabile dormire con almeno due cuscini per i primi giorni. Può essere utile, almeno in ambiente domestico, non utilizzare gli occhiali scuri, in questa maniera è facilitato il movimento palpebrale che aiuta il riassorbimento del gonfiore.
I punti di sutura saranno rimossi dopo 2 ‑ 5 giorni.
A volte vengono rimossi il giorno dopo l’intervento.
Già dopo la rimozione dei punti di sutura la tollerabilità del fastidio localizzato è decisamente migliore, per come riferiscono tutti i pazienti.
Dopo il terzo giorno le palpebre incominceranno a sgonfiarsi e le eventuali ecchimosi tenderanno a riassorbirsi.
RITORNO ALLA NORMALITA’
I pazienti saranno in grado di leggere e guardare la TV dopo 2 ‑ 3 giorni. Per la prima settimana non si potranno portare lenti a contatto.
Consigliamo solitamente di presentarsi alle persone che sono informate sull’intervento cui è stato/a sottoposta dopo almeno due giorni.
Dopo sette giorni le palpebre potranno essere truccate, sempre seguendo le istruzioni del Chirurgo, cosicché le eventuali ecchimosi in fase di riassorbimento saranno nascoste.
Dopo otto – dieci giorni sarà in grado di tornare al lavoro e ritornare alla propria vita sociale utilizzando adeguati coprenti.
Per alcune settimane la regione palpebrale rimarrà sensibile alla luce solare, al vento e agli agenti irritanti, sarà quindi utile proteggere gli occhi con occhiali da sole, usare filtri solari a protezione totale, ed evitare l’esposizione ai raggi UVA.
L’attività fisica potrà essere ripresa dopo 5 giorni, evitando esercizi faticosi per almeno 3 settimane.
I RISULTATI
La guarigione e il consolidamento cicatriziale è un processo di prassi lento e le cicatrici potranno avere un colorito roseo per qualche mese, ciò varia in base a tanti fattori tra i più importanti il tipo di pelle del paziente, l’età e le condizioni di elasticità. Alla fine di tale periodo, le cicatrici saranno così sottili da essere invisibili o comunque scarsamente visibili, ma inevitabilmente presenti.
L’intervento chirurgico di blefaroplastica è mirato a rivalutare e dare un aspetto più fresco allo sguardo in genere, spesso è necessario ridistribuire i volumi della regione palpebrale. In particolare è molto frequente che si debba “riempire” il solco naso giugale o naso lacrimale (tear trough) dislocando ernie adipose laddove possibile oppure impiantando del tessuto adiposo prelevato altrove (lipofilling).
E’ frequentemente necessario usare tecniche di “sospensione muscolare” su strutture solide come il periostio orbitale, per garantire la tenuta del risultato nel tempo e per evitare effetti poco gradevoli come “l’occhio tondo” o la diastasi (slargamento) delle ferite; ciò può comportare tempi di recupero un po’ più lunghi. Questo intervento comunque NON MIRA MAI A RIMUOVERE LE RUGHE PERIOCULARI (le cosiddette zampe di gallina) anzi per un periodo transitorio, anche se breve, può verificarsi un peggioramento delle rughe, ciò è dovuto ad un adeguamento tissutale alla nuova condizione.
Con la blefaroplastica non si modifica la posizione sopraciliare ed infatti in corso di prima visita e successivi colloqui preoperatori viene sempre ben chiarito che qualora ci fosse la necessità e/o il desiderio di elevare l’arco sopraciliare si deve ricorrere ad altro tipo di chirurgia (lifting temporosopraciliare ecc.) o anche laddove auspicabile a metodiche transitorie (lifting chimico – botulino).
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Ringiovanimento dello sguardo,
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Dalla casistica del Dr Francesco Romeo sulla Blefaroplastica
Ringiovanimento dello sguardo
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Caso 2
Ragazza di 29 anni che chiede un miglioramento dello sguardo rimuovendo le borse palpebrali inferiori – le viene proposto un intervento completo rivolto alle palpebre superiori e inferiori con cantopessi e vero ringiovanimento dello sguardo.
Risultato che a 20 giorni dall’intervento, la lascia molto soddisfatta.